Stomia: aspetti psicologici e considerazioni pratiche
Di Federico Massaro, Coordinatore infermieristico Ospedale Sant’Andrea di Roma
Introduzione
La nuova condizione fisica e psicologica del paziente, che in seguito ad un intervento si trova a vivere con una stomia, è questione quanto mai delicata, che mi sembra valga la pena di approfondire. Credo che l’obiettivo fondamentale di ogni operatore sanitario debba essere perseguire il benessere duraturo del paziente affrontando anche quei disagi fisici e psicologici che si manifestano in modo molto evidente fin da subito.
Il termine "stomia" deriva dal greco "stoma-stomos" e significa "apertura, bocca": con questo intervento si crea un'apertura sulla parete addominale per poter mettere in comunicazione l'apparato intestinale o urinario con l'esterno. Il mutamento fisico che ne consegue al confezionamento di una stomia è evidente e naturalmente coglie quasi sempre impreparato il paziente.
Nel mio quotidiano, come infermiere, mi trovo a gestire questi pazienti nel post-operatorio nel reparto di degenza in cui lavoro e in ognuno colgo rapidamente il disagio psicologico che si manifesta in paura, disorientamento, rabbia ed altre emozioni negative. I pazienti esprimono la condizione di disagio, hanno necessità di incoraggiamento volte a sostenere la nuova condizione di vita, di avere garanzie per combattere il nuovo stato di salute, sia nel presente che nel futuro, chiedono spesso sostegno ad ogni operatore sanitario che non sempre è in grado di farsene carico in modo olistico.
Molto spesso nella pratica clinica si pensa subito ad educare il paziente così da renderlo autonomo nel controllo della stomia, gli si spiega la tecnica della gestione dello stoma, in tal modo da evitare le complicanze e preservarne la funzionalità; si pensa a comunicargli come acquisire il materiale o a informarlo in merito alle eventuali modifiche da apportare alla dieta, ma la dimensione psicologica viene spesso sottovalutata.
Il disagio psicologico principale nasce dal cambiamento corporeo: il corpo assume una centralità particolare sia per la sofferenza definita dalla patologia sia perché avviene una metamorfosi concreta di vissuti ed aspettative. Questa nuova condizione si estende non solo in senso anatomico, ma anche come relazione di interazione e di emozione con l'ambiente circostante.
Il corpo è percepito come straniero. In definitiva noi operatori non dovremmo limitarci solo a insegnamenti per la gestione della stomia nel procedimento pratico, ma aiutare ad accettare il nuovo corpo modificato per riacquisire un pieno controllo della propria vita.
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