Donne e stomia: Silvia, ileostomizzata - Great Comebacks™ 2015
Ho 32 anni e nonostante il COVID sono una commessa in un negozio di borse e profumi ad Alghero e che nonostante tantissimi momenti no cerca di essere positiva, solare. Mi piace fare sport, andare al mare e condividere il mio tempo libero con la mia famiglia e i miei amici, che sono meravigliosi.
Perché hai dovuto affrontare l’intervento?
La mia esperienza con l’ileostomia è iniziata nel 2007: nel 1994 avevo quattro anni ed ho iniziato a star male per via del Morbo di Crohn. All’inizio mi fu confezionata una colostomia una colostomia temporanea. Stavo bene, ma decisi di sottopormi all’intervento di ricanalizzazione nel 2010. Purtroppo, non è andato bene e nel 2011 prima e nel 2013 poi (anno in cui persi mio padre) sono stata rioperata e mi hanno confezionato una ileostomia definitiva. Nel frattempo, mi sono sposata e cerco sempre di vedere il lato positivo della vita.
Cosa vuol dire essere donna e vivere con una stomia?
Non l’ho mai vissuta come un problema, ma come una seconda possibilità, per me è stata una rinascita. Ho iniziato, anzi, a sdrammatizzare e a riderci su fin dai 19 anni: andavo al mare, ho sempre fatto ciò che mi piace. Ci sono stati periodi in cui è stato difficile gestirla, ma una volta che impari a cambiarti, pulirla e gestirla, diventa una routine e una compagna di vita. Io ringrazio di aver avuto una seconda possibilità: una sacca sulla pancia non può essere un problema. Con il tempo ho imparato anche a scegliere l’abbigliamento ma, detto sinceramente, non mi interessa che la sacca possa notarsi!
Che tipo di prodotto stai utilizzando? Quanto è importante trovare il sistema più adatto alle proprie esigenze?
Sto usando un sistema monopezzo, ma sono sempre alla ricerca della sacca più adatta alle mie esigenze e sto valutando di provare un due pezzi. Il presidio è fondamentale: se sbagli prodotto ti rovini le giornate. Preferisco la sacca a fondo aperto, per poterla svuotare all’esigenza, senza dovermi cambiare ogni volta. Per proteggere la mia cute peristomale, adopero molto la polvere.
Come ConvaTec ti ha aiutata a ritornare alla vita quotidiana?
ConvaTec mi ha permesso di ritornare alla vita grazie al supporto delle consulenti del numero verde: mi hanno inviato campioni e accessori e mi sono sentita accolta e seguita in ogni fase della riabilitazione.
Conosci i servizi ConvaTec? Li trovi utili?
Sì, e nello specifico apprezzo molto la rivista ConTatto, il sito e, ovviamente, il Programma Great Comebacks, quando la mia storia è stata selezionata nel 2015 è stata un’emozione grandissima. Le persone di ConvaTec sono una famiglia e ti sono vicine.
Perché è importante raccontare la propria esperienza, partecipando a Great Comebacks?
È importante perché ogni storia è a sé: leggendo quella degli altri si trova uno spiraglio di speranza e la motivazione per affrontare la nuova vita con la stomia.
Cosa ti senti di dire alle persone che vivono la tua stessa esperienza?
Di vivere questa seconda vita con ottimismo, con ironia, anche qualora dovesse capitare qualsiasi incidente di percorso. Ma, soprattutto, di non vergognarsi a chiedere aiuto qualora ce ne fosse bisogno; è fondamentale l’amore delle persone che ci sono intorno. Dico inoltre che non bisogna limitarsi: io non faccio solo quello che mi fa paura. La stomia è una seconda possibilità: alcune persone non ne hanno e invece noi stomizzati l’abbiamo e dobbiamo ringraziare per questo. Il mio consiglio è di far vivere alle persone che ci amano la situazione come la normalità. Io ho dei nipoti e non mi sono mai nascosta: anzi, sono diventati i miei “infermieri” senza pregiudizi!
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