Io non sono la mia stomia - la storia di Massimo
Io non sono la mia stomia - La storia di Massimo
È vero all'inizio non è stato facile abituarsi a vivere con una sacca attaccata al tuo corpo. Una cosa estranea che non capisci bene come possa condizionarti nella tua quotidianità.
Nessuno è pronto, ma col passare del tempo, grazie alla passione del personale dell'Humanitas, in particolare Simona Furlan e del dottore, che mi ha salvato letteralmente la vita, il professor Jacques Megevand, non solo ho accettato la condizione di "stomatizzato", ma in realtà ho preso consapevolezza che i limiti derivanti dalla stomia, erano principalmente nella mia testa.
Oggi mi rendo conto che faccio senza alcuna difficoltà praticamente tutto, lavoro, pratico abitualmente lo sport facendo più di 400 km alla settimana in Mountain bike, esco spesso in moto facendo lunghi giri con amici, la mia vita sociale non ha subito grandi variazioni, anzi; la voglia di vivere ha incrementato la gioia nel fare tante cose, anche quelle che prima davamo per scontate.
In conclusione, la mia esperienza dimostra che non bisogna mai mollare, avere voglia di vivere come prima e più di prima e con la stomia tutto ciò è possibile!
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