L’assistenza al paziente: l’importanza dell’ambulatorio di stomaterapia
Di Ippolita Palladino dell’A.O.R.N. Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta
La stomia è un’apertura praticata chirurgicamente sull’addome a seguito della deviazione di parte dell’apparato digerente e/o urogenitale per cui è necessario adoperare una sacca di raccolta per contenere gli effluenti. Sono 75.000, secondo le stime, le persone stomizzate in Italia, con un incremento medio annuo di circa il 4% di nuovi pazienti.
L’ambulatorio di stomaterapia
Il paziente stomizzato è un paziente fragile, che per le sue caratteristiche peculiari, necessita di un percorso terapeutico individuale e multidisciplinare. Le persone portatrici di stomia devono affrontare diverse sfide fisiche, psicologiche e sociali e devono essere preparate ad affrontarle e superarle.
Da qui nasce l’importanza di un ambulatorio dedicato, in cui il paziente viene seguito e preso in carica durante tutto il suo percorso di cura e riabilitazione che inizia già prima dell’intervento. Non è un semplice luogo fisico dove vengono erogate prestazioni specialistiche, ma è molto di più; è un contesto in cui si trova umanità, gesti e parole, in cui si intrecciano storie, vissuti ed emozioni.
Attività ambulatoriale
L’attività ambulatoriale viene svolta dallo stomaterapista, un infermiere specializzato nella cura e nella riabilitazione del paziente stomizzato; avvalendosi del supporto di un team multidisciplinare, oltre a gestire e ad educare il paziente alla gestione e alla cura dello stoma, si occupa del trattamento di eventuali complicanze, dell’accesso alla fornitura degli ausili protesici specifici, della consulenza dietetica e del supporto emotivo.
All’interno dell’ambulatorio, lo stomaterapista, inizia dando informazioni, con empatia e discrezione, già nella fase per-operatoria. In quel momento descriverà la stomia (aspetto e sede), mostrerà i presidi di raccolta, le placche, per fare in modo che il paziente inizi a prendere confidenza con il materiale con cui dovrà convivere.
Nella fase post-operatoria lo stomaterapista continuerà con gli interventi di educazione terapeutica volti al raggiungimento dell’autonomia e della migliore qualità di vita. Inoltre, è suo compito coinvolgere ed educare anche la famiglia dello stomizzato o comunque la persona che poi si prenderà cura di lui (i cosiddetti “caregivers”).
Studi scientifici hanno dimostrato che la formazione/educazione specialistica da parte di un team specialistico dedicato svolge un ruolo importante nell'aiutare le persone ad accettare e imparare a gestire la stomia, a conviverci, a migliorare il loro benessere psicologico e la loro qualità della vita (Karadağ et al., 2003).
Conclusioni
Gli ambulatori specialistici dedicati ai pazienti stomizzati diventano uno strumento indispensabile nel processo di cura e riabilitazione; l’intervento chirurgico che va a buon fine non porta alla guarigione dalla malattia senza prescindere dall’accettazione del nuovo organo stoma, con il quale il paziente, grazie all’aiuto dello stomaterapista, impara a convivere, per il raggiungimento dello stato di “salute” nell’accezione del termine sancito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (il concetto di “salute” è stato definito per la prima volta nel 1948 dall'OMS - Organizzazione mondiale della sanità e definito come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale).
“La stomia non un incubo con cui convivere, ma un’opportunità per continuare a vivere”.
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