L’ Ambulatorio di riabilitazione Stomia
Di Alessandra Marchetti, stomaterapista Policlinico Umberto I di Roma
Al fine di facilitare il percorso di riabilitazione della persona che deve affrontare l’intervento per il confezionamento di una stomia e imparare a vivere nella sua nuova condizione, si rende necessario un percorso riabilitativo che deve essere ben strutturato e delineato, dalla presa in carico fino al follow-up. In questo, il ruolo di comprimario - accanto all’assistito - è rivestito dalla figura dell’infermiere stomaterapista.
Quest'ultimo con la sua competenza, la sua conoscenza e la sua capacità organizzativa è una figura chiave in grado di favorire la scelta del dispositivo medico più adatto e contribuire al processo di apprendimento dell'autocura della stomia da parte del paziente. Lo stomaterapista deve essere in grado di osservare, ascoltare, entrare in empatia con la persona attraverso una comunicazione efficace, accogliendo l’importanza delle emozioni espresse; prendere atto dei bisogni della persona e, con dedizione e professionalità, educarla all’autonomia per garantirle una buona qualità di vita.
L’assistenza alla persona stomizzata è un cammino che per il professionista deve essere un percorso ben strutturato affinché si possano garantire cure adeguate. Come in una rappresentazione teatrale, ogni singolo attore ricopre un ruolo importante per la riuscita del processo assistenziale, educativo e riabilitativo con l’obiettivo di garantire una ripresa alla persona per un rientro nel proprio contesto socio-familiare con una buona qualità di vita.
Allo stesso tempo, attraverso un percorso ben organizzato, si mantiene coerenza nelle cure erogate e viene garantito un servizio sanitario di qualità elevata: si migliorano gli esiti e si dà maggiore soddisfazione al paziente. In tutto questo è essenziale riconoscere i valori, le credenze e i sentimenti del paziente; rilevante è sapere il modo in cui viene affrontata l’esperienza della nuova condizione di stomizzato.
Anche la sfera psicologica risulta molto importante. È necessario sviluppare programmi di supporto che aiutino paziente e familiari ad adattarsi alla nuova condizione di persona stomizzata. Un percorso di cura strutturato permette di ridurre potenziali complicanze, rendere autonoma la persona e garantirle una buona qualità di vita. Tutto inizia nel momento in cui è definita una diagnosi che comporterà un atto chirurgico con conseguente confezionamento della stomia.
La fase postoperatoria è un momento particolarmente delicato dal punto di vista psicologico, in quanto il paziente realizza la presenza della stomia e presenta una maggiore fragilità, poiché il suo schema corporeo è stato modificato in maniera notevole. L’infermiere stomaterapista, i familiari e tutti quelli che interagiscono nel processo riabilitativo devono dedicare del tempo affinché il paziente possa elaborare questa nuova condizione fisica.
Durante la degenza occorre riconoscere e garantire la privacy alla persona, è importante rispettarne l’aspetto religioso e lo stile di vita; inoltre bisogna tenerla sempre informata circa tutte le notizie rilevanti e capirne le necessità durante tutto il processo di ospedalizzazione. D'altro canto, la possibilità per il paziente di passare del tempo con la famiglia è molto importante e allo stesso tempo riduce l’ansia correlata all’intervento.
Proporre alcune attività come per esempio colorare, ascoltare musica, leggere, sono elementi aggiuntivi che possono permettere al paziente di stare meglio; anche la collaborazione con un'associazione di volontari (come “stomamico”) aiuta l'ospedalizzazione del paziente. L’assistenza infermieristica deve favorire in particolare il processo di apprendimento riguardante l’autogestione della stomia, fondamentale per condurre il paziente verso una gestione autonoma della sua nuova condizione.
Da alcuni studi si evince che le persone stomizzate vogliono essere una parte proattiva nel percorso di riabilitazione proprio per un rapido ritorno alle attività di vita quotidiana; questo garantisce una riduzione delle riammissioni ospedaliere, una riduzione di complicanze stomali e un miglioramento della qualità di vita della persona. In questa fase è importante avviare una programmazione ambulatoriale e un follow-up necessari alla prevenzione delle complicanze. Ove possibile, si effettua un follow-up telefonico, soprattutto, nei primi giorni successivi alla dimissione, per sincerarsi di come proceda la gestione al domicilio; è importante la condivisione costante di informazioni anche durante i controlli ambulatoriali.
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