Io non sono la mia stomia - La storia di Mauro
Sono Mauro e ho 32 anni. Sono sempre stato un ragazzo attivo; ho iniziato con le arti marziali, che ho praticato fino all’età di 8 anni e ho giocato a calcio fino ai 22 anni. Ho iniziato a lavorare presto, quando è venuto a mancare mio padre. Lavoro in una multinazionale nel campo aerospaziale da 12 anni e lo scorso anno, il 6 maggio, mi sono sposato. Un mese prima del matrimonio mi è stata diagnosticata una diverticolite. Ho perso subito 10 kg e ho dovuto smettere di dedicarmi allo sport, che è la mia passione. Sono stato in viaggio di nozze in Norvegia e quando sono rientrato, mia moglie ha scoperto di essere incinta: il periodo più bello della mia vita che, purtroppo, è coinciso con la notizia che avrei dovuto affrontare l’intervento per il confezionamento di una colostomia.
Il 21 maggio, sono stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Le Molinette Torino. Mi hanno spiegato che la mia vita sarebbe cambiata. Da lì inizia un percorso duro e lungo: ho trascorso un mese con forti dolori e, soprattutto, essendo molto attivo e attento al fisico, è stato difficile accettare il cambiamento della mia immagine corporea. Mi hanno aiutato molto le esperienze di altre persone stomizzato e, nello specifico, i video di Francesco Murano. Pian piano ho ripreso a praticare sport. Nello specifico, non potendo più dedicarmi al calcio, ho iniziato a sciare. La sacca non può e non deve rappresentare un limite nel praticare le proprie attività preferite.
Come l’ha aiutata il Servizio me™+ di Convatec nella strada verso la riabilitazione?
Indubbiamente attraverso l’invio di campioni gratuiti e di materiale informativo. Ho molto apprezzato il sistema monopezzo convesso soft. Il tessuto è molto morbido e il fatto che sia idrorepellente consente di fare il bagno e la doccia senza preoccupazioni.
C’è qualcosa che vuole dire alle persone stomizzate?
Di non abbattersi. Ho provato sulla mia pelle che la vita è imprevedibile: nel momento più bello, sono stato messo “al tappeto”. Però, tutto quello che mi è accaduto mi ha fatto apprezzare di più quello che ho nella vita. Per questo dico a tutti quelli che affrontano un percorso come il mio di non mollare mai e tornare a dedicarsi alle proprie passioni.
C’è qualcuno che desidera ringraziare?
Vorrei ringraziare Francesco per i suoi video, la mia famiglia, mia mamma e mia moglie in particolare, che mi è stata accanto anche quando era incinta. A proposito: sono diventato papà il 4 febbraio del 2024. Infine, un ringraziamento per Anila e Debora, le stomaterapiste dell’ospedale Le Molinette di Torino e il dottor Ezio Falletto e la sua equipe che mi hanno salvato letteralmente la vita operandomi d’urgenza il 9/06/2023.
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