Io non sono la mia stomia - La storia di Anna
Mi chiamo Anna e ho 65 anni. A causa di un tumore alla vescica, ho dovuto affrontare 8 interventi, fino all’ultimo, a ottobre del 2023, per il confezionamento di una urostomia. Quando esci dall’Ospedale, non sai cosa aspettarti nella gestione della stomia e che ci vorrà un po’ di tempo per trovare il sistema di raccolta più adatto alle tue esigenze.
Come l’ha aiutata il Servizio me™+ di Convatec nella strada verso la riabilitazione?
Ho scoperto il Servizio me™+ attraverso Internet e i social. Non riuscivo a trovare il dispositivo adatto a me: ne ho provati tanti, ma continuavo ad avere problemi di infiltrazioni e di allergia. Ho chiamato le consulenti per richiedere campioni gratuiti e mi hanno inviato un sistema monopezzo convesso soft con il quale mi sto trovando benissimo. Non ho più riscontrato infiltrazioni o avuto allergie. Inoltre, è molto discreto e non si nota sotto gli abiti: una sacca che sicuramente consiglierei ad altre persone che vivono la mia stessa esperienza. Le consulenti me™+ mi hanno dato un importante supporto anche dal punto di vista emotivo. Dopo l’intervento mi sono come “spenta” e sono finita in depressione: non riuscivo ad accettare la stomia. Mi capitava spesso di piangere al telefono e le consulenti mi sono state molto vicino, mi hanno ascoltato e supportato.
C’è qualcosa che vuole dire alle persone stomizzate?
Che, purtroppo, non è facile accettare la stomia, ma bisogna essere consapevoli che questo nuovo organo ci ha salvato la vita. Invece di cedere alla disperazione, come ho fatto io all’inizio, bisogna reagire e tornare alla propria vita quotidiana.
C’è qualcuno che desidera ringraziare?
Sicuramente mia figlia, che mi è stata vicino. Io vivo con lei e i miei nipoti, che mi danno una forza incredibile. Prego ogni giorno possa star meglio e affrontare la vita come prima.
Infine, vorrei ringraziare tutta l’equipe del reparto di Urologia dell’IFO di Roma.
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