La rete degli ambulatori infermieristici specializzati nello stoma care della ASL Roma 2 alla luce dei nuovi modelli organizzativi in sanità
settembre 18, 2019
Di Barbara Porcelli, Direttore UOC Assistenza alla Persona ASL Roma 2 e Rocco Paradiso, Referente aziendale rete ambulatori specialstici stoma care ASL Roma 2
Le esigenze di salute della popolazione legate all’invecchiamento ed alla cronicità, richiedono alle organizzazioni sanitarie di garantire risposte di assistenza personalizzate e coordinate. Gli obiettivi di cura nei pazienti con cronicità, così come previsto dal Piano Nazionale della Cronicità, sono finalizzati al miglioramento del quadro clinico e dello stato funzionale, alla minimizzazione della sintomatologia, alla prevenzione della disabilità e al miglioramento della qualità di vita.
I Percorsi Diagnostico-Terapeutici-Assistenziali (PDTA) costituiscono degli strumenti efficaci di presa in carico della persona assistita assicurando interventi clinico assistenziali mirati ed integrati in una logica di continuità delle cure, appropriatezza ed efficienza nell’uso delle risorse. Infatti, la possibilità di pianificare per ogni paziente il giusto percorso di assistenza consente di monitorare gli esiti (outcome) dello stato di salute nel tempo e di adottare i correttivi necessari in base alle evoluzioni delle condizioni cliniche. Nel PDTA, il paziente diviene così parte attiva nel processo di cura essendo coinvolto direttamente sulle scelte che lo riguardano.
L’uso di questi strumenti operativi-organizzativi è ritenuto essenziale nell’approccio alla gestione delle patologie croniche. Per realizzare tali obiettivi è infatti necessaria una corretta gestione della persona assistita e la definizione di percorsi assistenziali che siano in grado di realizzare la presa in carico nel lungo termine e garantirne la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi sociosanitari.
I PDTA sono caratterizzati da una sequenza (ispirata al ciclo Plan-Do-Check-Act tipico del MCQA) interventi clinico-assistenziali standardizzati, complessi e coordinati fra loro, rivolti a gruppi specifici di pazienti; sono basati sulle migliori evidenze scientifiche e la loro attuazione è assicurata da parte di un team multidisciplinare. Da diversi anni, i PDTA vengono utilizzati per migliorare la qualità ed efficienza delle cure, ridurre la variabilità nelle cure e garantire cure appropriate al maggior numero di pazienti. In quest’ottica, le Regioni, seppur in modo difforme, hanno da tempo inserito nei propri documenti di programmazione sanitaria i PDTA tra le modalità di intervento per alcune patologie ritenute prevalenti e per alcune categorie di pazienti particolarmente fragili.
Nell’ambito dei PDTA gli Infermieri Case Manager garantiscono il coordinamento delle cure lungo un continuum che include la salute, la prevenzione, la fase acuta, la riabilitazione, le cure a lungo termine e quelle erogate negli hospice, sia alla persona che ai gruppi di popolazione. Identificano i problemi esistenti o i problemi potenziali, valutando le condizioni fisiche, psicosociali ed emotive del paziente. Successivamente, in collaborazione con gli altri membri del team interdisciplinare, sviluppa un piano assistenziale per rispondere alle necessità del paziente.
L’ambulatorio infermieristico stomaterapico (A.I.S.)
La rete degli ambulatori specializzati per la gestione delle stomie della ASL Roma 2, operano secondo la logica della presa in carico di una particolare di categoria di pazienti, appunto portatori di “stoma”, con l’obiettivo di assicurare la continuità assistenziale e garantendo risposte alle diverse problematiche enteriche ed urinarie che hanno portato al confezionamento di una stomia, nonché garantendo una relazione di aiuto e di sostegno tecnico-relazionale ed educativo alla persona stomizzata. In quest’ottica la rete degli ambulatori per la gestione delle stomie contribuisce concretamente a migliorare l’accessibilità dei cittadini stomizzati ai servizi sanitari, fornendo prestazioni infermieristiche avanzate.
L’attività dell’A.I.S. infatti non si limita alle prestazioni strettamente tecnico scientifiche o manuali, ma è proiettata verso diversi ambiti educativi-relazionali, di consulenza, di informazione/formazione e di orientamento, di accompagnamento all’autogestione della salute e malattia, verso l’autocura nei suoi vari aspetti, preventivi, comportamentali e riabilitativi. Dall’analisi comparativa di alcuni sistemi sanitari nel mondo (Stati Uniti, Australia, Regno Unito, Canada) si evince che l’ambulatory care nursing (assistenza infermieristica ambulatoriale) si è ampliamente sviluppato attraverso la valorizzazione di tutte le competenze professionali, al fine di garantire un’assistenza efficace (clinical effectiveness) per il paziente. Questo è l’obiettivo degli ambulatori infermieristici della Roma 2, al momento attivi sul suo territorio e sono:
La qualità di vita di una persona è il risultato di un complesso di fattori che coinvolgono diversi aspetti interagenti sul sistema salute, che hanno contribuito ad evidenziarne il grosso peso sociale e la grande responsabilità per la costruzione di un servizio sanitario universalistico equo e solidale in grado di rispondere con efficienza e appropriatezza ai bisogni di salute di ogni singola persona.
Investire nella promozione della salute può contribuire in modo significativo a raggiungere gli obiettivi più importanti delle riforme di un sistema sanitario. Perché ciò possa accadere, è necessario che la promozione della salute sia organizzata e gestita con adeguate politiche a livello nazionale e locale. Da questi presupposti, l’Azienda Roma 2 ha acceso i motori per implementare nel suo vasto territorio gli Ambulatori Infermieristici di stomaterapia, sul modello assistenziale di Case Management.
Nell’ambito di un sistema integrato di cura, l’ambulatorio di stomaterapia offre un servizio di presa in carico globale mirata alla corretta gestione del complesso stomale con particolare attenzione alla riabilitazione e alla rieducazione: di fatto l’infermiere stomaterapista è un “Case", o meglio, "Care manager” che aiuta il paziente nella gestione del suo nuovo stato, della sua stomia, garantendo una buona qualità di vita. I vantaggi di avere un “Case o Care manager” sono sicuramente avere un’assistenza centrata sui reali bisogni del paziente che aumenta il grado di Customer Satisfaction, promuove l’efficienza minimizzando la frammentazione delle cure, rappresenta una fusione dei risultati clinici ed economici, riducendo il rischio di ospedalizzazione e la durata della degenza con riduzione delle complicanze.
Infermiere esperto clinico in stomaterapia
Gli infermieri attualmente presenti negli ambulatori di Stoma care della ASL Roma 2, sono esperti in stomaterapia in possesso di formazione universitaria (master di I livello), in grado di erogare un’assistenza specialistica alla persona portatrice di stomia. Studi scientifici dimostrano gli impatti positivi prodotti da un’assistenza infermieristica specializzata in stomaterapia sugli indicatori HRQol (Health related quality of life) che misurano gli aspetti di qualità maggiormente influenzati dallo stato di salute. Inoltre, le analisi dei costi-efficacia realizzate dimostrano che l’esistenza di un centro specializzato nella cura delle stomie aumenta l’efficienza e riduce i costi sanitari.
In Italia ci sono più di 75.000 persone portatrici di stomia (lo 0,14% della popolazione) dei quali oltre 26.000 solo nelle regioni del centro Italia, oltre 18.000 interventi chirurgici si concludono con il confezionamento di una stomia, di questi il 5% hanno meno di 18 anni. Questa condizione, nella maggior parte dei casi permanente, ha bisogno di assistenza qualificata e specialistica; i pazienti hanno diritto ad essere assistiti da un infermiere stomaterapista e di ricevere dispositivi idonei, informazioni corrette e complete su tutto il territorio italiano. Esistono numerosi studi scientifici che evidenziano gli impatti positivi di un’assistenza specializzata sulla qualità di vita della persona portatrice di stomia.
L’indagine del 2010 condotta in 8 ASL del Lazio, ha evidenziato che esistono circa 6.000 persone stomizzate (definitive + temporanee). I dati sono stati estrapolati da calcoli della quantità di ausili protesici autorizzati e divisi per “trimestre”/anno che è la temporaneità più frequente delle autorizzazioni. Nella ASL Roma 2, risultato dell’accorpamento dell’Ex ASL RMB e Ex ASL RMC, siamo proiettati in questa situazione:
Qui l’importanza della professione infermieristica che si trova a vivere oggi, più che in passato, un contesto temporale che rapidamente si trasforma ed evolve. La straordinaria rilevanza del ruolo educativo dell’infermiere stomaterapista viene sottolineata dal riuscire a concepire l’assistenza infermieristica stessa come arte e come scienza, un campo d’azione in cui l’infermiere osserva, sostiene, comunica insegna ma, soprattutto, si prende cura. Il professionista esperto deve essere la centralità del sistema, deve mirare nel suo piano assistenziale ad un solo obiettivo; il benessere del paziente e che la stomia non gli impedirà di svolgere una vita normale, un reinserimento nella vita familiare, sociale e lavorativa.
L’educazione terapeutica nasce, quindi, come forma di risposta a quelle situazioni che definiremmo di malattia o di cronicità, situazioni in cui lo stesso apprendimento, sia di competenze che di comportamenti, da seguire da parte del paziente, diventa criterio inscindibile del vivere. Lo stomaterapista è chiamato a mettere in campo non solamente le capacità professionali, ma soprattutto doti umane per far sì che il disegno riabilitativo prenda forma; per fare ciò oltre alla preparazione e capacità empatica, deve essere preparato a rispondere ad ogni bisogno del paziente, aiutare lo stesso nella scelta del presidio di raccolta, conoscere e possedere competenze per rispondere al meglio alle esigenze del paziente, tutto rivolto a garantire il self-care.
La realtà professionale, clinica e sociale in cui oggi viene ad essere collocato l’infermiere e responsabilità, funzioni e competenze dell’infermiere, andando così a rafforzare l’autostima e lo scambio professionale con altre figure presenti all’interno dell’equipe di cura. Strumento inscindibile dell’agire professionale dell’infermiere stomaterapista è, quindi, la relazione, proprio perché gli esiti sulla salute di un nostro portatore di stomia si fondano sul sapere, saper fare e saper essere, saper divenire. Conoscere per far conoscere e assistere per stare accanto. Ci piace chiudere questo articolo con una frase di Goethe: “Qualunque cosa tu possa fare o sognare di fare, incominciala. L’audacia ha in sé genio, potere, magia. Incomincia adesso”.
Contatta lo stomaterapista Rocco Paradiso
Cellulare: 3291713569
E-mail: rocco.paradiso@aslroma2.it
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