La parola agli esperti - Tod Brindle, Direttore Medico di Convatec
Sono Tod Brindle, il Direttore Medico Stomia di Convatec. Ho 3 figlie, che praticano molto sport e alle quali io e mia moglie dedichiamo il nostro tempo libero. Mi piace il golf e pescare.
A quali lacune nell’assistenza alla persona stomizzata sta lavorando Convatec?
Purtroppo, a tutt’oggi, ci sono ancora molte lacune a causa della mancanza di linee guida standardizzate, basate su evidenze cliniche, che siano riconosciute a livello globale; ogni paese ha le sue. La cosa più preoccupante è che l’80% delle persone stomizzate riscontra complicanze della cute peristomale, il che è inaccettabile. Ecco perché è fondamentale lavorare sulla formazione degli infermieri sin dalla fase preoperatoria, attraverso il disegno preoperatorio e dando le giuste informazioni alle persone stomizzate. In genere, un paziente resta in ospedale 3-4 giorni dopo l’intervento: dobbiamo prepararlo a gestire la stomia da subito, informandolo sull’importanza della scelta del prodotto, che potrebbe anche variare nelle prime settimane dopo l’intervento, quando la stomia può cambiare forma e dimensioni. Convatec sta lavorando alla semplificazione delle informazioni, perché siano immediate (anche da un punto di vista visivo) e facilmente attuabili. Ci sono due momenti cruciali nei quali possiamo intervenire per migliorare la qualità della vita delle persone stomizzate: nei primi giorni dopo l’intervento e subito dopo la dimissione. E possiamo farlo attraverso la realizzazione di linee guida basate su evidenze cliniche per gli operatori sanitari e un supporto sempre più strutturato attraverso il servizio me+ per i pazienti.
Le infiltrazioni rappresentano la maggior preoccupazione per le persone stomizzate. In che modo l’utilizzo di un dispositivo convesso può aiutare a ridurne il rischio?
Un sistema convesso, per le sue caratteristiche, aiuta a prevenire il rischio di infiltrazioni e a gestire correttamente la stomia, Semplificando, un prodotto convesso aiuta a far estroflettere la stomia e a distendere eventuali pieghe cutanee.
Le infiltrazioni possono verificarsi per i seguenti motivi:
· Dimensioni errate della barriera cutanea rispetto a quelle della stomia.
· Scorretta applicazione del sistema di raccolta
· Effluenti liquidi
· Stomia a filo o retratta rispetto al piano cutaneo
· Presenza di irregolarità cutanee
· Cambiamenti della stomia in base alla posizione che assume la persona stomizzata. Quando si fa una valutazione per la gestione della stomia andrebbero considerati 3 aspetti: l’addome, la stomia e la cute peristomale e inquadrarli in qualsiasi attività della vita quotidiana. Penso, ad esempio, a come cambia la postura quando siamo a lavoro. L’errore più comune che viene fatto nella scelta del sistema di raccolta è considerare se vada bene in una sola posizione: quella supina. Bisogna “calare” nella realtà della vita quotidiana l’uso del dispositivo: quello adatto è quello che risponde alle esigenze del paziente, qualsiasi postura assuma.
· Scorretta igiene della cute peristomale
· Presenza di alterazioni della cute peristomale
· Sbagliata scelta della barriera cutanea
· Scarsa adesività della sacca, dovuta alla presenza di peli, eccessiva sudorazione, utilizzo di creme e lozioni per il corpo.
Ci sono solo due metodi per evitare le infiltrazioni: prevenirle e mantenere integra la cute. Ora, nel corso degli anni si è sempre evitato di adoperare un dispositivo convesso nell’immediato post-operatorio per paura che potesse esercitare eccessiva pressione sulla cute peristomale e, soprattutto, potesse portare ad un distacco muco-cutaneo. Gli studi dimostrano che la percentuale di rischio di questa complicanza si attesta tra, 1,7 e l’1,9% mentre quella dell’insorgenza di complicanze è dell’80%. Non è un po’ assurdo pensare di non adoperare un prodotto convesso per la paura di un distacco muco-cutaneo che ha una percentuale di rischio così bassa? Inoltre, gli ultimi prodotti sul mercato si caratterizzano per una convessità soft, la cui caratteristica principale è quella di essere particolarmente morbida e flessibile, quindi esercitare la pressione necessaria sulla zona peristomale senza danneggiarla. Io sono un infermiere stomaterapista e so bene quanto poco tempo abbiano gli operatori sanitari nella gestione della stomia: spesso non è possibile vedere le persone stomizzate nemmeno 4 volte dopo l’intervento. Però sono sicuro che molte delle nostre convinzioni, oltre che dal poco tempo a disposizione, siano dettate dalle abitudini e dall’esperienza. Per questo credo che una formazione continua e mirata possa rappresentare la chiave di volta. In Convatec stiamo lavorando alla realizzazione di programmi di formazione specifici per gli operatori sanitari e di informazione per i pazienti attraverso il servizio me+. L’obiettivo è quello di cercare di offrire supporto sin dalla fase preoperatoria.
Qual è la visione di Convatec per migliorare l’assistenza alla persona stomizzata?
Creare un percorso di cura continuativo e onnicomprensivo. È nostro dovere realizzare prodotti innovativi sulla base di evidenze scientifiche e sviluppare servizi che rispondano sempre meglio alle esigenze della persona stomizzata. È quello che già stiamo facendo attraverso il servizio me+, che in continua evoluzione. Basta pensare al programma me+ recovery, che offre ai pazienti informazioni ed esercizi pratici per poter tornare serenamente a dedicarsi all’attività fisica. Negli ultimi anni abbiamo adottato un motto: “È nei legami più stretti che mi sento più forte”. Si tratta del legame della persona stomizzata con il prodotto, con la sua cute, il partner e lo stomaterapista. Abbiamo il dovere di elevare gli standard assistenziali a livello globale attraverso la formazione continua degli operatori sanitari e l’evoluzione del servizio me+. Siamo partiti da New York con un gruppo di lavoro che coinvolge operatori sanitari da tutto il mondo con l’obiettivo di realizzare strumenti per la formazione clinica validi per tutti. Ritengo che la formazione clinica sia senza dubbio il valore aggiunto di Convatec e che la realizzazione dei migliori prodotti sia una risposta concreta.
Cosa vuoi dire alle persone stomizzate?
Se hai dovuto affrontare un intervento che porta al confezionamento di una stomia, è perché hai dovuto risolvere un trauma o una malattia infiammatoria cronica. In ogni caso, la stomia non è un problema, ma la soluzione. Convatec ti offre dispositivi all’avanguardia e servizi per consentirti di raggiungere una buona qualità di vita. In qualità di stomaterapista, posso dire che non c’è niente che dia maggior soddisfazione che aiutare una persona a trovare la soluzione migliore alle sue esigenze e, di conseguenza, a tornare alla vita e alle attività che ama. Come Direttore Medico di Convatec, dico che migliorare la qualità della vita delle persone con prodotti innovativi e servizi personalizzati, fa parte (e lo farà anche in futuro) della nostra promessa forever caring. Ci proponiamo di offrire un supporto concreto fino a quando ne avrai bisogno: dall’intervento, alla riabilitazione e alla vita quotidiana, fino alla ricanalizzazione se la tua stomia è temporanea.
Concludendo, torno al nostro concetto di legami e voglio sottolineare due aspetti.
1. Le infiltrazioni rappresentano il rischio numero 1 nella gestione della stomia. Arrossamenti della cute, pruriti e alterazioni della cute non sono la normale conseguenza del vivere con la stomia. Il tuo principale obiettivo deve essere mantenere integra la cute peristomale. Per raggiungerlo, devi scegliere il dispositivo di raccolta più adatto alle tue esigenze; effettuarne la sostituzione con i giusti tempi, in modo che ci sia sempre un sigillo protettivo intorno alla stomia. Rivolgiti sempre al tuo operatore sanitario di fiducia.
2. Puoi sempre contare sul support del Servizio me+. Ci sono due aspetti che spesso vengono sottovalutati e sono il benessere emotivo e quello sessuale. Il cambiamento della propria immagine corporea ha un impatto a livello emotivo. Il rischio è quello di cadere in depressione. Non avere paura di mostrarti fragile: per qualsiasi dubbio parla con il tuo operatore sanitario di fiducia. L’impatto della stomia sulla vita di coppia non è banale. Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto con gli operatori sanitari affinché siano i primi ad affrontare l’argomento: sappiamo che non è semplice, ma non solo per te, anche per chi si prende cura di te. L’importante è parlarne e superare i tabù che speso aleggiano sul tema.
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