L’assistenza al paziente: il ruolo dell’ambulatorio e delle Associazioni
A cura di Teresa Colangione, stomaterapista degli Ospedali Riuniti di Foggia
La malattia arriva sempre senza bussare, irrompe senza preavviso e senza chiedere permesso. Una volta arrivata, tantissime domande si rincorrono nella mente, soprattutto in un paziente operato di tumore che si ritrova il proprio corpo modificato a causa del confezionamento di una stomia.
Il temine "stomia” è spesso ancora sconosciuto ed è questa la competenza principale dello stomaterapista. Il professionista, infatti, ha la responsabilità nei confronti dell'assistito di fare apprendere, con un percorso riabilitativo ben strutturato e delineato, l’autogestione della stomia ed insegnare a vivere normalmente pur essendo nella sua nuova condizione fisica.
Il paziente stomizzato viene preso in carico dallo stomaterapista, dagli ambulatori sanitari e dalle associazioni di pazienti. Lo stomaterapista deve accogliere, capire, comprendere i valori della persona, educare con professionalità e competenza; prendere per mano la persona ed accompagnarla attraverso un percorso che permetterà il ritorno alla vita di ieri.
Lo stesso ha la competenza, la conoscenza e la capacità organizzativa che sono la chiave del suo ruolo ed è in grado di favorire la scelta del dispositivo medico più adatto attraverso l'osservazione, l'ascolto e l'empatia. Con una comunicazione efficace, dovrà prendere atto dei bisogni della persona e con dedizione e professionalità sarà capace di educare all'autonomia per garantire una buona qualità di vita alla persona con stomia.
Allo stesso tempo, l'ambulatorio di stomaterapia mantiene coerenza alle cure erogate per la stomia e garantisce un servizio sanitario elevato migliorando gli esiti, offrendo una maggiore soddisfazione al paziente. Inoltre, permette di ridurre potenziali complicanze, ottenendo un grado di autonomia e buona qualità di vita alla persona. Tutto inizia nel momento in cui è definita una diagnosi che comporterà un atto chirurgico con conseguente confezionamento della stomia.
Si incomincia un percorso preoperatorio dove l'infermiere organizza tutti gli accertamenti del caso, il colloquio con lo stomaterapista è uno step cruciale, perché sarà il momento in cui il professionista effettuerà l'identificazione del punto dove verrà confezionata la stomia al fine di evitare un mal confezionamento che ne renderebbe difficile la gestione.
La fase post-operatoria è un momento particolarmente delicato dal punto di vista psicologico, in quanto il paziente realizza la presenza della stomia e presenta una maggiore fragilità, poiché il suo schema corporeo è stato modificato in maniera notevole. L'infermiere stomaterapista, i familiari e tutti quelli che interagiscono nel processo riabilitativo devono dedicare del tempo affinché il paziente possa elaborare questa nuova condizione fisica. Tutto questo garantisce una riduzione delle riammissioni ospedaliere, una riduzione di complicanze stomali e un miglioramento della qualità di vita della persona.
La dimissione consente al paziente un ritorno a casa in sicurezza con un buon grado di autonomia. Devono essere garantiti i dispositivi necessari fino all’ottenimento della fornitura gratuita da parte del Servizio Sanitario Nazionale per poter facilitare la ripresa della propria quotidianità. In questa fase è importante avviare una programmazione ambulatoriale e un follow-up necessari alla prevenzione delle complicanze.
Ove possibile si effettua un follow-up telefonico, soprattutto nei giorni successivi alla dimissione. Per sincerarsi di come proceda la gestione al domicilio, è importante la condivisione costante di informazioni, anche durante i controlli ambulatoriali che garantirebbero una migliore qualità di vita delle persone stomizzate, facilitandone il reinserimento nel contesto familiare e sociale.
Le associazioni dei pazienti stomizzati si caratterizzano per il consiglio direttivo che apprende e capisce benissimo la realtà che la persona stomizzata vive, in quanto è composto da stomizzati, medici, e stomaterapisti. Le associazioni lavorano grazie agli operatori socio-sanitari e ai volontari che ogni giorno collaborano e forniscono un servizio di assistenza e di consulenza legale.
In modo schematico l'associazione offre:
· assistenza sanitaria e controllo nel tempo della stomia;
· rilascio delle certificazioni mediche;
· consulenza burocratica per la tutela dei diritti.
L'impegno e lo scopo principale delle associazioni è la presa in carico del paziente stomizzato operato di tumore con percorsi di sensibilizzazione e collaborazione, con un messaggio rivolto ad abbattere le barriere architettoniche e gli stereotipi, sconfiggere i tabù anche attraverso l'utilizzo dei mass media.
lo stessa collaboro con una associazione, l’ “A.STOM.APS" il cui intento è quello di diventare un punto di riferimento per il territorio provinciale per gli stomizzati e le loro famiglie, migliorare la qualità dell'offerta di servizi agli stomizzati e produrre un risparmio di costi per l'Asl. Concludo con un mio pensiero:
A volte nel mondo c’è luce.
Noi siamo la luce dei nostri pazienti; attraverso un approccio adeguato, strutturato, applicato con metodo, aiutiamo la persona a vedere la luce della vita.
Grande opportunità per fare qualcosa di bello e buono.
Colangione Teresa
AP-72562-ITA-ITA
Blog