Alimentazione e stomia: mangiare bene
Raffaella De Lio, Coordinatrice Infermieristica della Casa di Cura Privata Pierangeli di Pescara spiega perché è importante seguire una dieta bilanciata
La stomia è un’apertura creata chirurgicamente sull’addome per consentire la fuoriuscita degli effluenti nel caso in cui, a causa di un tumore, di una malattia infiammatoria cronica intestinale o di un trauma, sia stato necessario rimuovere un tratto di intestino o dell’apparato urinario. Esistono diversi tipi di stomia, a seconda della posizione in cui vengono confezionate: colostomia, ileostomia e urostomia.
La colostomia è costituita da un’apertura creata chirurgicamente all'altezza dell'intestino crasso. L'intestino viene fatto passare attraverso la parete addominale e viene suturato alla pelle. Il compito della colostomia consiste nel deviare il flusso delle feci. La loro emissione, il loro volume e la loro consistenza sono soggettive e dipendono in parte dalla posizione della colostomia ed in parte dall’alimentazione. L’ileostomia è un’apertura creata chirurgicamente all'altezza dell'intestino tenue, noto come "ileo", il cui ruolo è quello di deviare il flusso fecale; il volume e la consistenza del flusso variano a seconda della posizione della stomia all'interno dell'intestino tenue. L’urostomia è una deviazione dell'urina creata chirurgicamente e, appunto, concepita per espellere l'urina dal corpo. Ad esempio, è possibile realizzare un'urostomia quando viene rimossa la vescica ed è necessario creare un nuovo sistema per la raccolta e il passaggio dell'urina.
Dopo l’intervento e il confezionamento della stomia, le persone stomizzate sono preda di paure e di non accettazione della nuova condizione in cui si trovano a vivere. Sono convinte di rappresentare un problema per sé stesse e per i loro cari e hanno urgente bisogno di affidarsi ad una figura professionale attenta e competente, che sappia ascoltarli e guidarli nel difficile processo di “rinascita”.
Gli obiettivi della terapia nutrizionale
Il paziente stomizzato, dopo l’intervento chirurgico, è vincolato all’osservanza di un nuovo piano nutrizionale. Pertanto, la rieducazione alimentare è una fase che andrà iniziata nell’immediato, dapprima nel contesto ospedaliero e successivamente in quello domiciliare. In ambito ospedaliero, quindi, dopo l’intervento chirurgico e le conseguenti modificazioni al transito ed alla digestione, verranno adottate tutte quelle attività finalizzate al recupero delle funzioni basilari dell’organismo.
In tale contesto, il monitoraggio delle condizioni locali e generali (effettuato con esami clinici, strumentali e di laboratorio) verrà integrato da un appropriato piano nutrizionale, proporzionandolo alle effettive necessità del paziente. Successivamente alle dimissioni ospedaliere, avrà inizio la fase domiciliare: con una funzione intestinale oramai normalizzata, il paziente dovrà raggiungere un equilibrio alimentare ed evacuativo.
Un’alimentazione corretta aiuterà il paziente a recuperare e mantenere il proprio stato di benessere psicofisico. In base alla patologia ed al tipo di intervento, alla stomia confezionata e alle abitudini del paziente, gli obiettivi da raggiungere sono così classificati:
- evacuazioni regolari e scariche poco frequenti;
- riduzione e normalizzazione gli effluenti;
- ridurre la formazione di gas e cattivi odori;
- raggiungere e mantenere il peso forma.
Pertanto, sarà necessario adottare, per ogni tipo di stomia, idonee attività nutrizionali.
Il paziente ileostomizzato dovrà riuscire ad avere evacuazioni meno liquide, evitando consistenti perdite di liquidi, sali e fattori nutritivi. Sarà importante acquisire un regime nutrizionale molto ricco di liquidi (acqua, succhi di frutta, tè, bevande varie) centrifugati di frutta e verdura e minestre; sarà necessario evitare l’assunzione di alimenti contenenti fibre grezze o ricchi di grassi; quindi, poveri di scorie poiché tali alimenti aumentano il transito intestinale, inoltre cellulosa e pectina non sono digeribili.
La frutta dovrà essere consumata senza buccia, ovvero centrifugata. I legumi potranno essere consumati solo se frullati. Per limitare la fermentazione intestinale ed il conseguente malassorbimento, dovrà essere ridotto il consumo di formaggi, consigliandone solo alcuni tipi quali scamorza, stracchino, parmigiano e ricotta. Inoltre, si consiglia di evitare il consumo di frutta e verdura in forma grezza, incentivandone, invece, il consumo sotto forma di passati, puree, centrifugati e spremute che, da un punto di vista nutrizionale, risultano essere di notevole importanza per l’organismo. Inoltre, è raccomandata l’assunzione, laddove necessario, di preparati a base di psyllum, polietilenglicole, lactomannano, i quali possiedono un’azione massificante, caratterizzata dalla loro viscosità e dalla capacità di trattenere liquidi e, quindi, contribuire ad una produzione più fisiologica delle feci.
Consigli utili per le persone colostomizzate. L’aspetto fisiologico della colostomia si differenzia dall’ileostomia in quanto, non si manifestano squilibri metabolici importanti e ciò che influenza la vita di un portatore di colostomia è la insufficiente continenza, con involontaria emissione di feci e gas maleodoranti. La densità delle feci deriva maggiormente dalla vicinanza della stomia alla valvola ileocecale. Non ci sono fondamentali limitazioni dietetiche, mentre vanno ricercate attentamente eventuali intolleranze alimentari, in quanto, l’assunzione di alcuni alimenti può causare diarrea, coliche addominali o meteorismo. Nell’immediato post-operatorio, le feci risulteranno più liquide e le evacuazioni più assidue con la tendenza a normalizzarsi e a stabilizzarsi nel tempo. Spesso, nelle colostomie a sinistra, la stipsi può acutizzarsi e una tale condizione fisiologica, potenzialmente pericolosa, potrà essere controllata e risolta, in maniera naturale, mediante il consumo di fibre. L’assunzione di superalcolici è fortemente sconsigliata; si consiglia di consumare con moderazione vino, caffè e tè. Per rendere agevole la digestione degli alimenti, questi dovranno essere ben cotti, masticati lentamente ed accompagnati da molta acqua lontano dai pasti, evitando fritture e condimenti pesanti. Tali suggerimenti di carattere dietetico, qualora diventassero regole basilari, saranno in gradi di assicurare al paziente con colostomia una buona qualità di vita riducendo la comparsa di eventuali complicanze nella gestione della stomia stessa.
L’urostomia è una particolare derivazione, per la quale è importante evidenziare che nella sua gestione si ottengono maggiori vantaggi se vengono osservati alcuni accorgimenti alimentari. In questa condizione, infatti, non si verificano modificazioni dei processi digestivi ma, per agevolare la buona funzionalità renale e quindi evitare la formazione di urina concentrata, potenzialmente nociva per la cute peristomale, si raccomanda di ingerire quotidianamente una quantità di liquidi superiore ai 2 litri, in modo da evitare importanti variazioni ponderali che comporterebbero una difficoltà di tenuta della placca adesiva del presidio di raccolta. Pertanto, nel caso di urostomia, è di fondamentale importanza mantenere il peso forma e assumere un corretto apporto di liquidi. Se le urine con pH acido o alcalino risultano lesive per la cute, ovvero, nel caso di squilibri elettrolitici da riassorbimento di soluti dalla mucosa intestinale del condotto ileale interposto, potrà essere raccomandata una dieta acidificante o alcalinizzante. Inoltre, al fine di scongiurare imbarazzanti emissioni di cattivi odori, l’urostomizzato deve evitare l’assunzione di alcuni alimenti quali, pesce, spezie, formaggi, cavoli, asparagi, fagioli e legumi in genere.
Una dieta alimentare variegata e completa è la base fisiologica della salute. Un’adeguata alimentazione permette di trovare l’equilibrio che facilita la ripresa postchirurgica, il mantenimento di uno stato psicofisico ottimale e il miglioramento della qualità di vita. Lo stomizzato necessita di specifiche indicazioni alimentari al fine di raggiungere e/o mantenere un buono stato di salute, evitando l’attuazione di restrizioni spesso non giustificate dalle modifiche anatomo-funzionali dovute alla stomia. La riabilitazione alimentare ha diversi obiettivi:
- correzione della stipsi, della diarrea, e del meteorismo
- supporto all’irrigazione
- migliorare l’apporto nutritivo.
Seguire una dieta sana ed equilibrata può portare solo benefici all’organismo. La corretta combinazione degli alimenti deve soddisfare i fabbisogni nutrizionali, senza eccessi e senza carenze. È importante ricordare che ogni individuo ha caratteristiche fisiche diverse, quindi, solo con il passare del tempo ognuno riuscirà a trovare la dieta alimentare più adatta al proprio equilibrio metabolico. Pertanto, prima ancora della scelta del tipo di idonea alimentazione da assumere, è indispensabile adottare alcune regole di carattere generale, quali:
- Evitare pasti abbondanti;
- non consumare i pasti velocemente: una masticazione prolungata facilita la digestione;
- bere molta acqua;
- evitare alimenti molto speziati che possono provocare difficoltà di digestione;
- assumere i pasti ad orari regolari;
- consumare la cena entro le ore 19,30 per evitare deiezioni notturne;
- introdurre un alimento alla volta nella dieta;
- centrifugare quegli alimenti che nel loro stato fisico naturale non possono essere introdotti nella dieta come ad es. i legumi;
- praticare attività fisica, anche una semplice camminata giornaliera;
- tenere sotto controllo il peso corporeo.
Nessun alimento deve essere demonizzato o esaltato eccessivamente. Un’equilibrata combinazione degli alimenti assunti, in osservanza alla dose giornaliera raccomandata, sarà fondamentale per condurre una corretta alimentazione. L’impostazione dietetica deve infine tenere conto di quelle regole basilari che possono assicurare una buona digeribilità dei pasti:
- la cottura utilizzata;
- la struttura dell’alimento (solido - semiliquido - liquido);
- l’impiego dei vari condimenti.
Sulla base di quanto detto fino ad ora, ci sono alcune indicazioni di carattere generale da seguire per un corretto regime alimentare che, in considerazione della tipologia di stomia effettuata, andranno associati alcuni accorgimenti diversificati utili al buon andamento fisiologico del paziente:
1. Colazione
- latte parzialmente scremato, in alternativa, caffè, tè, yogurt magro;
- biscotti secchi oppure fette biscottate e marmellata;
- zucchero o miele.
2. Pranzo
- pasta di grano duro al sugo di pomodoro, oppure riso, patate lesse (centrifugate), pane, pasta all’uovo;
- carne alla griglia o cotta in acqua e condita con olio di oliva;
- verdura lessa o insalata a foglia verde;
- condimenti crudi aggiunti a fine cottura.
3. Cena
- minestra in brodo vegetale; in alternativa, semolino, riso, patate lesse;
- carne cotta alla piastra o al vapore;
- pane o gallette di riso o patate lesse;
- condimenti crudi aggiunti a fine cottura.
4. Spuntini nel corso della giornata
- frutta di stagione;
- succo di frutta;
- biscotti senza farcitura.
Come precedentemente affermato, in base alla tipologia di stomia effettuata e alle abitudini del paziente, sarà necessario adottare opportuni accorgimenti da associare alla dieta consigliata, ossia:
- per la persona colostomizzata, è di aiuto alla buona regolarità dell’intestino un’alimentazione più accurata, ponendo una particolare attenzione a quegli alimenti che possono causare meteorismo e/o una produzione di feci più liquide, come:
- formaggi fermentati;
- legumi;
- molluschi, crostacei, pesce affumicato;
- fritture;
- insaccati;
- brodo di carne;
- bevande fredde e gassate.
- per la persona ileostomizzata è bene ricordare che nel corrispondente tratto dell’intestino, le feci non si sono ancora formate perché l’assorbimento dell’acqua avviene nel colon. Le fuoriuscite liquide dell’ileostomia possono essere rese più compatte seguendo semplici accorgimenti. Quindi possono essere consumati in moderata quantità:
➢ creme, marmellate, grassi;
- porri, cipolle, pomodori non pelati e con i semi;
- uova sode;
- affettati;
- bevande fredde e gassate.
Vanno inoltre preferiti alimenti ad azione astringente come:
- pane, riso;
- patate e carote cotte;
- mele fresche e sbucciate.
3) Diversamente dai casi di ileo e colostomia, le persone urostomizzate non devono, necessariamente, seguire particolari indicazioni dietetiche. Un valido accorgimento è rappresentato dall’assunzione, quotidiana, di almeno 2 litri di acqua. Vanno inoltre consumati con moderazione, poiché responsabili di generare acidità nelle urine, seguenti alimenti:
- asparagi;
- peperoni;
- acciughe;
- insaccati;
- cipolle, broccoli e cavolfiori.
- uova;
- formaggi.
In conclusione, il regime dietetico del paziente va accuratamente personalizzato e risulta, fondamentale, per la prevenzione di situazioni patologiche e del processo riabilitativo del paziente, la partecipazione attiva di quest’ultimo nelle scelte e nell’adozione di una giusta alimentazione.
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